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Il percorso per l’adozione

  1. Per prima cosa è necessario contattare il Servizio Adozioni per fissare un primo colloquio informativo. Nel corso di questo primo colloquio, verranno fornite alla coppia informazioni riguardanti il percorso previsto per l’adozione di un bambino:
    1. requisiti
    2. modalità
    3. tempistica
    4. ed i primi elementi per una iniziale comprensione dell’impegno adottivo e di ciò che esso comporta.
  2. In seguito, la coppia viene invitata a frequentare il corso di informazione e sensibilizzazione.
    L’adozione  può essere nazionale o internazionale.
    Qualora la coppia sia interessata all’adozione internazionale, sarà necessario contattare uno degli Enti privati Autorizzati operanti nel Veneto che hanno sottoscritto il Protocollo Regionale per  gestire le adozioni nei paesi stranieri (L’elenco degli Enti sarà fornito al primo contatto con l’assistente   sociale del Servizio adozioni, ed è anche  disponibile anche presso il sito www.venetoadozioni.it. Queste  associazioni mantengono le relazioni con gli altri stati e si    occupano  di creare gli abbinamenti tra bambini stranieri e genitori italiani). In questo caso, successivamente al primo corso base di 12 ore, la coppia  parteciperà anche a  quello integrativo  di altre ulteriori 16 ore organizzato dagli Enti Autorizzati.
  3. Dopo questo percorso informativo e formativo la coppia deve ottenere il certificato di idoneità all’adozione, che andrà presentato poi in allegato al modulo di
  4. domanda o dichiarazione di disponibilità all’adozione nazionale, internazionale o a entrambe, da presentare al Tribunale dei Minori.
  5. A questo punto seguiranno:
    1. L’indagine psicosociale per fornire al Giudice gli elementi di valutazione richiesti.
    2. La relazione della stazione locale dei Carabinieri, che escluda eventuali pendenze civili o penali a carico dei coniugi.
    3. il colloquio con il Giudice onorario presso il Tribunale per i Minori.
  6. Nel caso in cui indagini e colloquio si concludano con esito positivo, il percorso a questo punto si differenzierà in base al tipo di adozione:
  7. Adozione Nazionale
    • La coppia resta in attesa di proposta di abbinamento da parte del Tribunale per i Minori (la domanda rimane valida per 3 anni, ed è rinnovabile);
    • La coppia incontra il bambino proposto dal Tribunale
    • In caso positivo, il Tribunale emana il Decreto di affido preadottivo
    • Inserimento di un anno del bambino nel nucleo familiare: la nuova famiglia riceve sostegno da parte del servizio Adozioni con relazioni quadrimestrali al Tribunale dei Minori.
    • Dopo un anno conclucosi positivamente viene emanato il Decreto di adozione definitivo del Tribunale per i Minori.
    • Durante tutto il percorso, e nei 3 anni successivi all’ingresso del minore nella nuova famiglia, L’Équipe adozione svolge interventi di supporto, sostegno sia alla coppia che al bambino e, dove necessario, consulenza educativa alla scuola.
  8. Adozione Internazionale
    • il decreto di idoneità: una volta ricevuta la relazione dell’indagine psicosociale da parte dell’Équipe Adozioni dell’ULSS, il Tribunale per i Minorenni convoca i coniugi per un colloquio. Sulla base dei dati e delle informazioni raccolti, la Camera di Consiglio del Tribunale dei Minori emette il decreto di idoneità o di non idoneità.
    • Il “mandato” all’Ente Autorizzato: la coppia in possesso del decreto di idoneità, che desidera procedere ad un’adozione internazionale, entro 1 anno dal rilascio del decreto di idoneità,  deve rivolgersi ad uno degli Enti privati autorizzati dalla Commissione per le adozioni internazionali.
      Quasi tutti gli enti autorizzati organizzano degli incontri che hanno lo scopo di informare le coppie sulle procedure dei paesi in cui sono presenti, sulla realtà dell’adozione internazionale e di prepararli, con la collaborazione di psicologi ed altri esperti, al loro futuro ruolo di genitori adottivi.
      Rivolgersi ad un ente autorizzato è un passo obbligatorio perché si possa realizzare una valida adozione internazionale.
      L’ente segue i coniugi e svolge le pratiche necessarie per tutta la procedura.
    • L’incontro all’estero: in questa fase l’Ente autorizzato al quale i coniugi si sono rivolti si fa carico della procedura di adozione nel Paese straniero scelto. L’Ente, una volta ricevuta dall’autorità straniera la proposta di incontro con il bambino da adottare, ne informa gli aspiranti genitori adottivi e, avutone il consenso, li assiste svolgendo tutte le pratiche necessarie. Se gli incontri della coppia con il bambino presso lo Stato straniero si concludono con un parere positivo, l’Ente trasmette gli atti e le relazioni alla Commissione per le adozioni internazionali in Italia, attestando la sussistenza dei requisiti previsti dalla Convenzione de L’Aja.
    • Il rientro in Italia e l’accompagnamento psicosociale: la Commissione per le adozioni internazionali autorizza l’ingresso e la permanenza del minore adottato in Italia, dopo aver certificato che l’adozione sia conforme alle disposizione della Convenzione de L’Aja.
      Il Tribunale per i Minorenni conferma l’avvenuto inserimento del bambino nel nuovo nucleo familiare attraverso un atto di trascrizione del provvedimento di adozione nei registri dello stato civile. Con la trascrizione il minore diventa definitivamente un cittadino italiano.
      In base al Protocollo della Regione Veneto la coppia ha facoltà di farsi accompagnare in un sostegno psicosociale o dall’Équipe adozione del proprio territorio o dall’Ente Autorizzato.
      L’Équipe adozione svolge interventi di supporto, sostegno sia alla coppia che al bambino e, dove necessario, consulenza educativa alla scuola. Tale accompagnamento viene svolto per 3 anni dall’ingresso del Minore nella nuova famiglia. L’Équipe redige delle relazioni periodiche di aggiornamento che saranno poi indirizzate allo Stato straniero.
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