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Meningite: domande e risposte sulla meningite e sul vaccino antimeningococcico

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Meningite: domande e risposte sulla meningite e sul vaccino antimeningococcico

La parola “meningite” significa “infiammazione” delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). I microorganismi che possono causare questa infezione sono molti, sia di tipo batterico che virale.

La forma virale è quella più comune, solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di una decina di giorni; la forma batterica è più rara ma estremamente più seria e può avere conseguenze letali.

Gli agenti batterici sono diversi e il più temuto è il Neisseria meningitidis (detto meningococco), di cui esistono diversi ceppi; distinti con le lettere A, B, C, Y e W135.

Altri agenti batterici causa di meningite sono lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e l’Haemophilus influenzae tipo b.

  • L’Haemophilus Influenzae era la causa più frequente di meningite nei bambini fino ad alcuni anni fa; da oltre cinque anni tutti i bambini sono vaccinati nel primo anno di vita e quindi sono protetti contro questo germe;
  • Lo pneumococco provoca frequentemente polmoniti, otiti e altre malattie delle vie respiratorie; in alcuni casi può causare anche meningiti, ma è poco contagioso e di solito non è indicata la profilassi con antibiotici alle persone che sono state a contatto con il malato;
  • Il meningococco è ospite frequente delle alte vie respiratorie di soggetti asintomatici, i cosiddetti “portatori sani” (10% della popolazione, il 25% dei giovani adulti); tali soggetti possono essere sorgenti di infezione e quindi trasmettere il germe. Una piccola percentuale di queste persone sviluppa la meningite o la sepsi.
    Nei casi fulminanti possono verificarsi coagulazione intravascolare disseminata, shock, coma.

La malattia si trasmette da persona a persona attraverso lo scambio di secrezioni respiratorie (colpi di tosse, baci, o scambio di stoviglie). Il meningococco non vive più di pochi minuti al di fuori dell’organismo, per cui la malattia non si diffonde così facilmente come il comune raffreddore o come l’influenza.

La principale fonte di contagio è rappresentata dai portatori, solo nello 0,5% dei casi, la malattia è trasmessa da persone affette da meningite.Per questo in caso di malattia va somministrata la profilassi solo ai “contatti” stretti, cioè a coloro che sono stati a contatto ravvicinato con il soggetto malato.

  • età: la maggiore incidenza di malattia si ha nei bambini di età inferiore a 5 anni; un secondo più piccolo picco si riscontra tra 15 e 25 anni;

  • stagionalità: la malattia è più comune tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, anche se casi sporadici di malattia si verificano durante tutto l’anno;

  • contatti: il rischio di contrarre la malattia meningoccoccica da una persona da 500 a 1000 volte più alto nei contatti stretti (conviventi e familiari) rispetto al rischio della popolazione generale;

stili di vita: Il fumo attivo e il fumo passivo sono associati ad una aumentata incidenza di malattia.

Le condizioni di sovraffollamento probabilmente favoriscono la trasmissione dei meningococchi, aumentando il numero dei portatori e quindi il rischio di malattia.

La frequentazione di nightclub e l’uso di alcol, durante le epidemie, può aumentare il rischio di malattia attraverso il contatto ravvicinato con portatori potenziali.

  • patologie: alcune immunodeficienze determinano un marcato aumento del rischio di malattia meningococcica

Il periodo di incubazione varia tra 3 e 4 giorni, ma può prolungarsi fino a 10 giorni (tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria).

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La malattia esordisce in genere bruscamente con febbre, cefalea (mal di testa) intensa, nausea, spesso vomito, rigidità nucale (difficoltà e dolore alla flessione della testa sul tronco), fastidio intenso alla luce (fotofobia).

Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono molto evidenti, mentre può esserci un pianto continuo, irritabilità e sonnolenza al di sopra della norma, e scarso appetito.

L’esame cardine della diagnostica è l’analisi del liquido spinale, con analisi citochimica e colturale.

Il trattamento deve essere tempestivo. La meningite batterica si tratta con antibiotici; la cura è più efficace se il ceppo causa dell’infezione viene caratterizzato e identificato e l’antibiotico mirato.

In Italia nel quinquennio 2011 – 2015 si verificano ogni anno mediamente circa 160 casi di Meningite Meningococcica.

Nello stesso periodo nella Regione Veneto ogni anno si verificano circa 15 casi di Meningite meningococcica con un’incidenza maggiore nei mesi invernali. Il meningococco B è il sierogruppo attualmente prevalente (circa 10 casi/anno). L’introduzione da tempo della vaccinazione contro il meningococco C, che ha interessato in modo diffuso sia l’età infantile che adolescenziale che giovane adulta, ha determinato una rapida diminuzione e pressochè eliminazione dei casi di malattia provocata da questo specifico sierogruppo in queste fasce di età (un tempo il maggior responsabile insieme al meningococco B delle forme meningococciche).

La malattia meningococcica presenta una maggiore frequenza nelle età neonatali e della primissima infanzia e nell’età adolescenziale; i calendari vaccinale perseguono appunto la strategia di proteggere queste età più vulnerabili.

Le misure di profilassi da adottare sono:

– profilassi antibiotica: la specifica profilassi antibiotica ha un’efficacia dell’80% nella prevenzione delle forme secondarie nei contatti stretti dei casi.

In particolare vengono definiti contatti stretti:

  • i conviventi
  • chi ha dormito o mangiato spesso nella stessa casa del paziente
  • le persone che nei sette giorni precedenti l’esordio hanno avuto contatti con la sua saliva (attraverso baci, stoviglie, spazzolini da denti)
  • i sanitari che sono stati direttamente esposti alle secrezioni respiratorie del paziente (per esempio durante manovre di intubazione o respirazione bocca a bocca).

– vaccino: ivaccini coniugato contro i meningococchi inducono in breve tempo una elevata un’immunità specifica e presentano anche una efficacia nei confronti dello stato di portatore sano, con una conseguente riduzione della trasmissione del germe.

Finalmente ad oggi sono disponibili vaccini contro tutti i sierogruppi di meningococco:

  • il vaccino quadrivalente coniugato: protegge verso 4 ceppi di meningococco, A, C, Y W135; è costituito dal polisaccaride della capsula dei 4 sierogruppi, ciascuno”legato” con una proteina che gli permette di stimolare una memoria immunitaria, fondamentale per la durata della protezione.
  • il vaccino coniugato contro il solo meningococco C: viene utilizzato per la prevenzione della malattia invasiva da Neisseria Meningitidis di gruppo C, è costituito dal polisaccaride della capsula del batterio sempre “legato” con una proteina.
  • il vaccino contro il meningococco B, di recente introduzione:viene utilizzato per la prevenzione della malattia invasiva da Neisseria Meningitidis di gruppo B, è costituito da alcune componenti del batterio che si sono dimostrate capaci di una efficacie risposta protettiva.

La vaccinazione può essere somministrata ai bambini a partire dai 2 mesi di età.

Il calendario vaccinale della Regione Veneto, dopo aver offerto negli ultimi 10 anni attivamente e gratuitamente la vaccinazione anti meningococco C coniugato a tutti i nati, nel corso del 13° mese di vita, nel sesto anno e nel 15° anno, attualmente ha sostituito l’offerta di questo vaccino con il vaccino antimeningococco tetravalente coniugato contro i sierogruppi A, C, Y, W135.

A partire dai nati 2015, con inizio al 7° mese di vita, viene anche offerta la vaccinazione contro il Meningococco B.

In queste fasce di età i servizi di vaccinazione provvedono ad inviare un invito alla vaccinazione insieme alle altre vaccinazioni previste per l’infanzia e l’adolescenza.

Oltre a queste età in cui l’incidenza di malattia è maggiore, questi 2 vaccini sono fortemente raccomandati e sempre garantiti gratuitamente in quelle condizioni sanitarie in cui vi è un aumentato rischio di sviluppare la malattia (soggetti splenectomizzati ecc.)

Anche per chi si reca in zone geografiche in cui è presente un aumentato rischio di trasmissione, tipicamente la “cintura della meningite” in Africa e i pellegrinaggi a La Mecca, la vaccinazione contro i sierogruppi A, C, Y, W135 è una fondamentale misura di protezione.

La vaccinazione è controindicata per coloro che hanno manifestato una reazione allergica grave dopo una precedente somministrazione dello stesso vaccino o di un qualsiasi suo componente.

Inoltre la vaccinazione va posticipata per i pazienti che presentano una patologia acuta grave.

La gravidanza non rappresenta una controindicazione e la vaccinazione è raccomandata nel caso in cui ci sia un aumentato rischio di malattia.

I vaccini vengono somministrati mediante iniezione intramuscolare che viene effettuata nei neonati preferibilmente nella zona anterolaterale della coscia, nei bambini più grandi, negli adolescenti e negli adulti nel muscolo deltoide.

Nei bambini dopo i 12 mesi, negli adolescenti e negli adulti è sufficiente una dose singola.

Questi vaccini ha un buon profilo di sicurezza e tollerabilità.

Gli effetti indesiderati più comuni sono rossore, gonfiore, e dolore nel sito di iniezione, che durano 1-2 giorni e si presentano nel 5-10% dei casi. Le reazioni sistemiche sono più rare e comprendono febbre di intensità moderata, sonnolenza, cefalea e malessere generale. Di solito questi effetti compaiono e si risolvono in 2-3 giorni.

Estremamente rare ma descritte, come per qualsiasi altra vaccinazione, vi possono essere reazioni allergiche di varia entità fino allo shock anafilattico.

No. Solo il batterio Neisseria meningitidis può causare la malattia moltiplicandosi e diffondendosi nell’organismo.

I vaccini non sono costituiti dal batterio intero attivo, ma solo da alcune sue sostanzecapaci però di stimolare una risposta immunitaria contro il meningococco.

Per le età nelle quali non è prevista la gratuità queste vaccinazioni sono comunque rese disponibili su prenotazione e con il pagamento previsto dal tariffario regionale delle vaccinazioni.

La prestazione vaccinale è affidata al Servizi di Igiene e Sanità Pubblica tramite i sui servizi di vaccinazione.

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