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Visita antalgica - Terapia del Dolore di Vicenza
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Visita antalgica – Terapia del Dolore di Vicenza

Unità Operative

Quando il dolore perde il suo significato utile di allarme per l’integrità dell’organismo e diviene esso stesso una malattia o quando il dolore è causato da malattie croniche e non guaribili  esso costituisce un’inutile sofferenza e riuscire a controllarlo significa restituire alla persona sofferente una vita più vivibile e serena.

La Visita Medica è finalizzata alla comprensione dei meccanismi che provocano il dolore, attraverso la descrizione che il paziente fa dei suoi disturbi, l’esame clinico e la visione degli accertamenti strumentali (radiografie, altri esami).

Patologie trattate in terapia antalgica

Nevralgia trigeminale

È caratterizzata da parossismi dolorosi simili a scosse elettriche, molto intensi, di solito unilaterali, al viso, nel territorio di distribuzione di una o più branche del nervo trigemino.

Ne sono colpiti ogni anno 7-8 persone su 100.000 abitanti. È più frequente nelle donne che negli uomini. Rara sotto i 30 anni, è più comune tra cinquantenni e sessantenni.

Le crisi dolorose spesso sono scatenate dal parlare, dal mangiare, dal toccare un punto preciso del viso. La sintomatologia va incontro a periodi di remissione e ad altri di riacutizzazione.

Nevralgie periferiche (diabetica, alcoolica, ecc.)

Colpiscono soprattutto gli arti inferiori con diminuzione della sensibilità della pelle, formicolii e bruciore continui o intermittenti; talora si accompagnano ad atrofia muscolare.

Nevralgie post-traumatiche e post-chirurgiche

Fanno seguito a lesioni di nervi periferici determinate da eventi traumatici o incisioni nel corso di interventi chirurgici.

Sono contrassegnate dagli stessi sintomi delle nevralgie periferiche ma più localizzati.

La terapia è la stessa che per le precedenti con in più la possibilità di infiltrare la cicatrice a livello della lesione nervosa con farmaci cortisonici.

Sindromi canalicolare

Compressione di tronchi nervosi all’interno di canali osteotendinei, con alterazioni della sensibilità, parestesie e tardivamente deficit motorio. Le metodiche di Terapia del Dolore possono essere utili quando non è indicato l’intervento chirurgico.

Herpes Zoster e nevralgia post – erpetica

Si tratta di una malattia infettiva causata dalla riattivazione di virus contratti con una precedente infezione di varicella e rimasti quiescenti nell’organismo per molti anni.

Insorge a volte in concomitanza con un abbassamento delle difese immunitarie.

È più frequente nell’anziano ed in quest’ultimo provoca più dolore.

Si manifesta sotto forma di dolore seguito dopo alcuni giorni da un’eruzione della pelle più o meno circoscritta e limitata ad un solo lato del corpo che evolve con bolle e pustole a croste nel giro di 15-20 giorni; contemporaneamente è presente sintomatologia dolorosa di solito intensa (fase acuta di herpes zoster).

Una volta guarita l’eruzione cutanea, il dolore può persistere anche a lungo (mesi o anni), con caratteristiche brucianti, pruriginose, evocato anche dallo sfioramento (fase cronica di nevralgia post-herpetica).

Algodistrofie o distrofie simpatiche riflesse o sindromi dolorose regionali complesse

Fanno seguito di solito a traumi che possono aver leso o meno tronchi nervosi, ma talora anche all’immobilità dovuta a malattie come le coronaropatie acute e gli attacchi ischemici cerebrali. La sintomatologia dolorosa spesso sembra sproporzionata all’entità degli eventi precipitanti; il dolore viene descritto come urente e continuo ed è esacerbato dal movimento, dalla stimolazione tattile e dalla tensione emotiva. Il dolore si associa prima o poi ad edema, alterazioni della circolazione ematica e della sudorazione nella regione colpita.

Dolore centrale, sindrome talamica

Dolore avvertito a determinate regioni del corpo in seguito a lesioni o disfunzioni del sistema nervoso centrale (accidenti cerebrovascolari, danni midollari, sclerosi multipla, siringomielia, malformazioni vascolari); può insorgere immediatamente  ma più spesso dopo un intervallo di settimane o mesi (raramente anni) dopo la lesione; si accompagna ad alterazioni locali della sensibilità e disestesie.

Cefalee

I vari tipi di mal di testa vanno differenziati al fine di instaurare una terapia adeguata ed efficace; spesso si tratta di pazienti in trattamento polifarmacologico che tendono ad abusare dei medicamenti; è noto inoltre come situazioni stressanti possano incidere sull’insorgenza e sulla cronicizzazione della cefalea.

Il nostro approccio a chi soffre di cefalea è particolare in quanto prevede la valutazione sia da parte del medico che dello psicologo; il caso viene poi discusso in comune al fine di indicare il trattamento più appropriato tenendo conto delle caratteristiche psicologiche del singolo paziente.

Algie facciali atipiche

Si tratta di sindromi dolorose del distretto cranio facciale spesso difficili da interpretare e curate in modo non corretto, di lunga durata, che compromettono la vita attiva e di relazione di chi ne è affetto. Frequentemente i pazienti sono stati sottoposti a varie modalità terapeutiche senza ottenere un risultato; sono comunque da considerare casi molto difficili per i quali talvolta non è possibile raggiungere una completa abolizione del dolore.

Malattia di Raynaud, fenomeno di Raynaud

Consistono in attacchi episodici di dolore ad una o più estremità dovuti a vasocostrizione arteriosa in risposta a stimoli termici (freddo) od emotivi: Si sviluppano tipicamente in tre fasi: di pallore, di cianosi e di rossore.

Mentre la malattia di Raynaud non ha una causa nota, il fenomeno di Raynaud fa seguito a malattie più generalizzate come la sclerodermia. A lungo andare queste affezioni possono provocare invalidità per le lesioni cutanee che producono.

Arteriopatia obliterante degli arti inferiori

Nonostante i progressi della terapia rivascolarizzante chirurgica molti pazienti rimangono affetti da forme ischemiche croniche che determinano conseguenze di varia gravità, dalla “claudicatio intermittens”, al dolore notturno agli arti inferiori, alle ulcere distrofiche fino alla necrosi e gangrena.

Quando non sono più possibili o comunque vengono esclusi gli interventi risolutivi di rivascolarizzazione, la terapia del dolore può contribuire a migliorare la qualità di vita di questi malati.

Radicolopatie (cervicobrachialgie, lombosciatalgie)

Dovute a compressione (ma talora anche solo ad irritazione chimica) da parte di ernie discali, osteofiti, stenosi canalari, fibrosi da precedenti interventi ed altre cause compressive: spesso non necessitano di intervento chirurgico, che d’altra parte non è sempre proponibile. Un intervento antalgologico, oltre a determinare un rapido sollievo, può risolvere la situazione in modo durevole.

Sindromi miofasciali e fibromialgiche

La dolenzia muscolare, il dolore al movimento e la sensazione di fatica contraddistinguono queste sindromi che possono essere localizzate o generalizzate, primitive o secondarie ad altre patologie (osteoartrosi, vizi posturali, stiramenti muscolari, contratture ed alterazioni del tono muscolare di varia origine, ecc).

Osteoartrosi

Dato il carattere progressivo e frequentemente generalizzato della malattia i risultati delle terapie infiltrative sono inevitabilmente transitori. Spesso prevale l’indicazione alla terapia analgesica continuativa con farmaci che può provocare degli effetti collaterali e pertanto richiede un regolare monitoraggio. In linea di principio va sempre  associata la preferenza alla fisiochinesiterapia.

Dolore in corso di neoplasie

Il dolore provocato dalla crescita di neoplasie ha caratteristiche che variano a seconda del tipo di tumore, della sede, dello stato di evoluzione; dolore può essere provocato anche dalle terapie antitumorali effettuate. Caratteristica tipica è quella di variare nel tempo, sicché il trattamento antidolorifico deve essere aggiornato spesso. Inoltre, per una migliore qualità di vita, non è sufficiente ottenere il controllo del dolore, ma anche dei numerosi altri sintomi e cause di sofferenza (sia organiche che emotive) che accompagnano queste malattie in stadio avanzato. Per questi motivi i sanitari di questo Servizio si sono strutturati in un’unità di cure palliative che si fa carico di seguire costantemente questi pazienti durante l’evoluzione della loro malattia, in stretta collaborazione con gli oncologi, i medici di medicina generale, lo psicologo ed il personale del territorio.

Fascia di popolazione a cui si rivolge

L’Unità Operativa di Terapia del Dolore potrà intervenire per persone il cui dolore è diventato cronico, particolarmente complesso o non riconosce una causa ben evidente, in particolare si tratta di pazienti affetti da dolore che perdura da lungo tempo e che sembra resistente agli usuali trattamenti.

È opportuno che, prima di rivolgersi a questo centro, siano stati effettuati gli accertamenti necessari ad evidenziare od escludere le più frequenti malattie che provocano dolore. Questi accertamenti devono essere mostrati in occasione della visita specialistica.

Si raccomanda, in occasione di ogni visita e soprattutto al primo accesso, di portare la documentazione relativa a:

  • Anamnesi clinica con particolare riguardo alle patologie associate
  • Eventuali precedenti ricoveri ospedalieri
  • visite specialistiche
  • esami e radiografie
  • medicine che vengono assunte a casa

Modalità di accesso

Prenotare una visita presso entrambi i Distretti è necessario contattare la Segreteria del reparto (sia per le prime visite che per le visite di controllo).

Le visite di controllo programmate dai nostri specialisti vengono prenotate direttamente alla fine della visita, con emissione della relativa impegnativa.

Nota: questa Unità Operativa tratta per definizione il dolore cronico resistente alle comuni terapie, motivo per cui solo in casi particolari (dolore da herpes zoster in fase acuta; dolore agli arti dovuto a documentate alterazioni dei dischi intervertebrali; dolore da neoplasie resistente alle precedenti terapie) è giustificata la richiesta di visita prioritaria. (“B”)

Le prime visite prioritarie saranno effettuate esclusivamente presso l’ambulatorio di Vicenza.

Documenti necessari per la prenotazione: Impegnativa, Tessera sanitaria regionale (cartoncino), Tessera sanitaria europea (TEAM).

Documentazione

Il referto viene consegnato immediatamente al termine della visita.

Recapiti e punti di erogazione

Elenco dei recapiti e punti di erogazioni afferenti a questa prestazione.

Orario:
Lunedì dalle 8.00 alle 14.00 e dal Martedì al Venerdì dalle ore 8.00 alle ore 16.00
Orario:
le visite vengono eseguite il Martedì
Telefono:
0445 484851

dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 15.00

Orario:
Lunedì dalle 8.00 alle 14.00; dal Martedì al Venerdì dalle 8.00 alle 16.00
Telefono:
0444 753833

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