Oggi, in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere, l’ULSS 8 Berica ha voluto celebrale
l’importanza di questa figura professionale con un’iniziativa inedita e di impatto, allestendo presso gli
ospedali di Vicenza, Arzignano, Lonigo, Noventa Vicentina e Valdagno dei maxi schermi sui quali per
l’intera mattinata sono state proiettate le testimonianze di infermieri, pazienti e loro familiari. L’iniziativa,
intitolata “Le parole che curano”, ha permesso in questo modo di creare un percorso partecipativo che
raccoglie e amplifica le voci degli infermieri, dei pazienti e dei cittadini.
«Abbiamo scelto di celebrare la bellezza e il valore della professione degli infermieri – spiega la dott.ssa
Patrizia Simionato, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica – valorizzando le loro testimonianze ed
esperienze e allo stesso tempo dando il giusto risalto alle parole dei pazienti e dei cittadini che hanno
beneficiato della professionalità e dedizione quotidiana degli infermieri. Con questa iniziativa, abbiamo
voluto mettere in evidenza non solo l’elevata professionalità dei nostri infermieri, ma anche la relazione
quotidiana che lega chi cura e chi viene curato, fatta di gesti semplici, parole sincere e presenza autentica».
Nella preparazione dell’evento, sono stati coinvolti idealmente tutti i circa 2.600 infermieri che lavorano in
ULSS 8 Berica, ai quali è stata offerta l’opportunità di raccontare liberamente, in forma anonima, un
episodio, un’esperienza, una riflessione che esprimesse il significato e la bellezza della loro professione.
Contemporaneamente, cittadini e utenti dei servizi ambulatoriali dell’Azienda hanno potuto scrivere, sulle
lavagne posizionate nei locali di attesa, una parola o una frase che descrivesse cosa rappresentava per loro l’infermiere.
Complessivamente sono state oltre un migliaio le testimonianze raccolte, che raccontano una relazione tra infermieri e pazienti fatta di piccoli gesti che denotato però una grande attenzione e sensibilità, perché – per citare una delle tantissime testimonianze raccolte – “L’infermiere non si limita a curare il corpo, ma si prende cura della persona nella sua interezza: è presenza silenziosa nei momenti più fragili, voce di conforto nel dolore e ponte umano tra la sofferenza e la speranza”. E proprio evidenziare agli occhi di tutta la comunità questo ruolo rappresenta il modo migliore per celebrale il lavoro svolto ogni giorno dagli infermieri nella giornata ad essi dedicata.
LE ESPERIENZE E RIFLESSIONI DEGLI INFERMIERI
Ogni giorno, prendermi cura delle persone con il cuore, ponendo attenzione, amore e pazienza, mi ha permesso di migliorare il mio essere professionista della salute. Dopo molti anni, rifarei la stessa scelta: l ‘infermiera.
La riconoscenza di un paziente che dopo vari calvari si è sentito preso in carico ed accompagnato nel suo percorso di cura. Incontrato anche successivamente. L’abbraccio, il saluto, il sorriso di quel paziente è impagabile.
L’infermiere non si limita a curare il corpo, ma si prende cura della persona nella sua interezza: è presenza silenziosa nei momenti più fragili, voce di conforto nel dolore e ponte umano tra la sofferenza e la speranza.
L’infermiere è la mano su una spalla di un familiare che attende l’ultimo respiro di un proprio caro…è la mano che sorregge i primi gemiti di una nuova vita.
Io ho SCELTO di essere un Infermiere.
Aver supportato con un abbraccio e delle parole rassicuranti una mamma disperata per la lunga operazione del suo bambino. Non la conoscevo ma ho avvertito la sua disperazione! Aveva bisogno di contatto, infatti si è lasciata andare ad un pianto liberatorio. E poi ha avuto le energie per ripartire.
Una delle cose più belle è quando incontri pazienti dopo tanti anni che si ricordano di te con affetto e ti ringraziano per quello che hai fatto per loro.
Mi capita spesso che i pazienti mi ringrazino per il mio sorriso, mi dicono spesso che il dolore si attenua a volte solo vedendo un sanitario sorridente e che e ‘ bello essere curati da persone serene e sorridenti.