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Laboratorio LTCA di Vicenza: una nuova speranza per la cura dell’osteoartrosi e dell’immunoterapia delle malattie ematologiche

Laboratorio LTCA di Vicenza: una nuova speranza per la cura dell’osteoartrosi e dell’immunoterapia delle malattie ematologiche

Dal Laboratorio Terapie Cellulari Avanzate (LTCA) dell’ULSS 8 Berica arriva una nuova speranza per la cura dell’osteoartrosi e di molte malattie del sistema immunitario: la struttura vicentina è stata infatti selezionata come partner del programma “Ecosistema innovativo della salute HLS-TA” per la ricerca nel campo delle nuove terapie mediche, in particolare quelle nel campo della medicina personalizzata e di precisione. Il programma è guidato a livello nazionale dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e include 16 enti sanitari partner in tutta Italia, tra cui appunto l’Azienda ULSS 8 Berica tramite il LTCA, che opera all’interno dell’U.O.C. Ematologia di Vicenza. Insieme all’Azienda socio-sanitaria vicentina fanno parte del progetto realtà di rilievo nazionale e internazionale come l’Istituto Europeo di Oncologia, Ospedale Niguarda, Ospedale di Monza – Fondazione Tettamanti, Ospedale Sant’Orsola di Bologna e Istituto Romagnolo per la cura dei tumori IRST di Meldola.

Il progetto, già entrato nella fase operativa, è stato presentato ufficialmente questa mattina durante una visita al Laboratorio dell’Assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio-Sanitari Manuela Lanzarin.

Il programma è finanziato con fondi PNRR integrati con risorse nazionale e vedrà destinate risorse per 900 mila euro per i prossimi 4 anni al Laboratorio LTCA dell’ULSS 8 Berica.

Grazie a questo finanziamento il laboratorio vicentino potrà ulteriormente sviluppare le proprie attività e competenze nell’ambito dell’uso delle cellule mesenchimali sia a scopo rigenerativo che immuno-modulante nell’osteoartrosi e nelle malattie immunomediate, tra cui anche le complicanze del trapianto di midollo osseo.

Questa iniziativa permetterà anche lo sviluppo di conoscenze per il monitoraggio e per l’ingegneria dei CAR-T, una Terapia Innovativa in campo onco-ematologico che permette di offrire una possibilità di cura alternativa a pazienti con malattie ematologiche che non rispondono alle chemioterapie convenzionali.

Un progetto di assoluto rilievo, dunque, su base quadriennale ma del quale già si prevede un’ulteriore prosecuzione: come preannunciato recentemente dal Prof. Giuseppe Ippolito, Direttore Generale della Ricerca e Innovazione in sanità del Ministero della Salute, infatti, il programma sarà la base per una piattaforma nazionale di produzione di terapie cellulari che dovrà consolidarsi nel tempo.

Il Laboratorio Terapie Cellulari Avanzate (LTCA)

Fondato nel 2010 per volontà dell’allora Primario di Ematologia prof. Francesco Rodeghiero, il Laboratorio Terapie Cellulari Avanzate dell’Azienda Ulss 8 Berica è una struttura all’avanguardia dedicata allo sviluppo di terapie a base di cellule e tessuti ad uso clinico ed ha sede all’interno di Palazzo Giustiniani-Baggio a Vicenza.

LTCA fa parte della rete italiana delle “cell-factory”, laboratori in grado di processare, manipolare geneticamente e preparare per l’utilizzo nel paziente delle cellule umane. A questo riguardo, LTCA è l’unico laboratorio nel Triveneto (ed uno dei pochi in Italia) autorizzato per questi scopi dall’Agenzia Italiana del Farmaco.

LTCA è diretto dal dr. Giuseppe Astori, il referente medico è la dr.ssa Francesca Elice e fanno parte del gruppo le dottoresse Martina Bernardi, Daniela Catanzaro, Luisa Galla ed Anna Merlo.

LTCA si occupa di ricerca traslazionale, cioè lavora per poter applicare nei pazienti le scoperte scientifiche ottenute nei laboratori di ricerca di base, pertanto collabora anche con altri Centri, in particolare lo IOV di Padova, l’Ematologia di Verona e di Padova, l’Università di Verona, la fondazione Città della Speranza di Padova, l’Ospedale Meyer di Firenze, l’IRCSS di Meldola e altre cell factory italiane (il gruppo di cell factory con cui è stato collegialmente scritto il protocollo RESCAT per l’uso delle mesenchimali nel COVID) e altri centri di ricerca internazionali.

Tra gli ambiti principali di attività di LTCA figurano l’utilizzo di cellule stromali mesenchimali a scopo immunomodulante nella terapia della GvHD, nel COVID e nelle malattie infiammatorie croniche intestinali; l’immunoterapia del linfoma diffuso a grandi cellule con cellule CIK (programma sviluppato in sinergia con IOV); l’utilizzo di cellule stromali mesenchimali per la medicina rigenerativa e nella rigenerazione di organi (es. ricostruzione dell’esofago, terapia per fistole, osteoartrosi del disco); oltre alla partecipazione ad un innovativo progetto per la terapia del glioblastoma mediante campi elettromagnetici, ormai prossimo alla traslazione clinica (in collaborazione con un’azienda del territorio ed altri partner).

Da quest’anno LTCA partecipa al progetto “Ecosistema innovativo della salute HLS-TA”, che mette in rete le principali strutture italiane coinvolte nella ricerca nel campo delle terapie cellulari.

«Essere stati scelti come partner di questo progetto nazionale è un’ulteriore testimonianza dell’eccellenza del Laboratorio Terapie Cellulari Avanzate – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dell’ULSS 8 Berica -. La struttura svolge un ruolo essenziale a livello nazionale nella ricerca traslazionale, ovvero nel trasformare i risultati della ricerca di base in terapie innovative delle quali beneficiano pazienti per i quali fino a pochi anni fa non esistevano cure. Questa attività vede i nostri ricercatori lavorare in dialogo costante con i più avanzati centri di ricerca nazionali e internazionali e allo stesso tempo con il reparto ospedaliero dell’Ematologia, consentendo così di trasferire sull’attività clinica nel più breve tempo possibile le scoperte e le metodiche più avanzate».

Proprio sui benefici per i pazienti richiama l’attenzione la dott.ssa Romina Cazzaro, Direttore Sanitario dell’ULSS 8 Berica: «L’utilizzo delle Car-T e in generale delle terapie cellulari rappresenta una vera e propria rivoluzione per la cura di molte patologie, dando una concreta possibilità di guarigione a pazienti per i quali in passato la prognosi sarebbe stata infausta. Di questa attività di ricerca beneficia chiaramente l’Ematologia del San Bortolo, ma non solo: il nostro Laboratorio è infatti una struttura di riferimento che già oggi fornisce queste terapie all’avanguardia ai più avanzati centri ematologici nazionali».

I progetti di ricerca sono finanziati mediante GRANT Nazionali, finanziamenti privati, donazioni di singoli cittadini ed associazioni no profit.

A questo riguardo, Daniela Vedana, Presidente dell’Associazione Vicentina contro le Leucemie e Linfomi – Associazione Italiana Leucemie, sezione di Vicenza, ricorda il continuo sostegno a LTCA e al reparto di Ematologia dell’ospedale San Bortolo: «Da più di 30 anni AViLL-AIL ha finanziato percorsi di formazione, borse di studio e contratti libero professionali per biologi e personale di ricerca. Parallelamente, l’Associazione supporta i pazienti affetti da malattie onco-ematologiche con varie modalità: finanziando ricerche sulle leucemie, linfomi e mieloma e le altre malattie del sangue; assistendo i pazienti e i loro familiari; promuovendo la formazione e l’aggiornamento professionale di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio, collaborando a sostenere le spese per il funzionamento del Centro di Ematologia e di Trapianto di cellule staminali, e per la realizzazione e la ristrutturazione di Laboratori di Ricerca, acquistando apparecchiature ad alta tecnologia. E ancora, realizzando la “Casa Alloggio” nei pressi del Centro Ematologico, per ospitare i pazienti che vivono lontano e che devono affrontare i lunghi periodi di cura, assistiti dai familiari. Inoltre, da 10 anni finanzia il servizio di Assistenza Domiciliare a supporto dell’UOC di Ematologia dell’ospedale San Bortolo».

Fondamentale anche il più recente sostegno della Fondazione San Bortolo come ricorda il presidente Franco Scanagatta: «Due realtà del mondo del volontariato, Avill-AIL Vicenza e Fondazione San Bortolo, sulla fiducia e la stima reciproche hanno creato sinergia per dare supporto all’Ulss 8 Berica e a un centro d’eccellenza nelle terapie cellulari avanzate che porta Vicenza a essere tra i punti di riferimento europei. Questo laboratorio ha finalmente la giusta attenzione e l’opportunità di proseguire con studi e ricerche fondamentali non solo per il nostro Ospedale ma anche per la sanità nazionale»

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