Orario: a partire dalle ore 9.00
Le infezioni sessualmente trasmesse (IST) comprendono una serie di malattie ad eziologia diversa, in cui la trasmissione con i rapporti sessuali giuoca un ruolo primario. Talvolta queste infezioni possono essere trasmesse dalla madre al neonato oppure si possono trasmettere attraverso il contatto con sangue inoltre, accanto a forme asintomatiche, possiamo trovare lesioni subcliniche che tuttavia possono trasmettere l’infezione. Il centro per il controllo e la prevenzione delle infezioni Statunitense (CDC Center for Disease Control) segnala 19 milioni di nuovi casi di IST per anno, la metà di queste infezioni si verifica nei soggetti di età compresa tra i 14-24 anni attraverso contatti sessuali.
I dati epidemiologici relativi all’Europa sono raccolti dai vari stati membri attraverso l’ECDC (European center for disease prevention and control). Le stime sono in aumento ma questo potrebbe in parte essere dovuto anche alla disponibilità di test diagnostici più sensibili e all’aumento di programmi di screening portati avanti da vari stati membri. Alcune popolazioni sono particolarmente colpite, in particolare MSM (maschi che fanno sesso con maschi) presentano livelli più elevati di sifilide e di infezioni gonococciche. Un’altra sottopopolazione è rappresentata da giovani (maschi e femmine) in età compresa tra i 15 e i 24 anni di età dove si osserva una elevata frequenza di infezioni da chlamydia e da gonococco peraltro in aumento. Un elemento da sottolineare è anche il fatto che più IST tendono a coesistere spesso i condilomi genitali da Papillomavirus si accompagnano all’infezione genitale da Herpesvirus e le infezioni da Chlamydia trachomatis vengono frequentemente rilevate assieme all’infezione gonococcica (gonorrea). Dati internazionali recenti segnalano la diffusione di ceppi di gonococco resistenti agli antibiotici che possono comportare rilevanti problemi di terapia. I dati che descrivono la situazione italiana sono forniti dall’Istituto Superiore di Sanità attraverso la raccolta coordinata proveniente dai centri MST (malattie sessualmente trasmesse). In Italia tuttavia la diffusione dei centri sul territorio nazionale non è omogenea, raccoglie dati da una popolazione selezionata e molte donne in gravidanza non si rivolgono ai centri indicati ma alla ginecologia territoriale. Va anche considerato che spesso queste malattie infettive non vengono notificate. Non è trascurabile nemmeno il ruolo dei flussi migratori per capire l’evoluzione di queste patologie e il loro aumento negli ultimi anni. Si tratta di patologie che vanno gestite attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni e delle Scuole e di tutti gli operatori che si occupano di Sanità pubblica. Il convegno è finalizzato all’aggiornamento delle metodologie diagnostiche per avviare una efficace campagna di prevenzione e monitoraggio di queste importanti patologie in ambito locale e nazionale. E’ necessario sensibilizzare l’opinione Pubblica attraverso la diffusione di informazioni chiare che permettano di indirizzare i giovani, in particolare, verso le strutture pubbliche in grado di fornire risposte concrete relative a queste problematiche.